A Treviso riaprono le aziende, dopo la crisi le sfide della ripresa

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Christian Morasso
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TREVISO. Nella Marca scatta oggi la stagione delle grandi sfide. Si riaprono le fabbriche, tallonate da sempre nuove commesse, come all’Electrolux di Susegana.

con la produzione comincia a crescere anche l’occupazione, tant’è che, sempre a Susegana, i delegati Rsu chiederanno la copertura di un centinaio di posti di lavoro in considerazione del nuovo budget di frigo, 850 mila a fine anno. Ma con queste premesse, tanto più rassicuranti perché maturano gli incentivi di Industry 4.0, il sindacato si prepara a chiedere alla controparte imprenditoriale un supplemento d’impegno nell’applicazione dei contratti, specie per le componenti rimaste in stand by per la crisi. Ecco, quindi, che alla Luxottica di Pederobba – l’occhialeria è uno dei comparti più dinamici – con la prossima busta paga si avvierà il nuovo inquadramento professionale. Una sfida non da poco, perché prevede i livelli normativi e, quindi, salariali fondati non più sulle mere mansioni, bensì sulle competenze.

In un altro settore, quello dei mobili, spina dorsale dell’industria trevigiana – dove la recessione si è conclusa con l’espulsione di centinaia di aziende, la gran parte piccole, ma dove si sono consolidate, nel contempo, le imprese più competitive sui mercati internazionali – il sindacato si prepara a rivendicare la contrattazione di secondo livello e, in particolare, nuove forme di partecipazione. Senza contare la sfida rappresentata dal welfare.

Le imprese della Marca riapriranno i battenti tra oggi e lunedì 28, dopo le ferie. Nel Quartier del Piave e lungo il Livenza si respira ottimismo: i mobilifici stanno registrando aumenti di produzione fra il 10% ed il 20%, l’industria dei macchinari per queste fabbriche ha un balzo in avanti del 30%, a dimostrazione che il comparto sta uscendo definitivamente dalla crisi.

Il trend produttivo è confortante anche all’Electrolux, il gigante del freddo. L’azienda sta ricevendo commesse che a fine anno potrebbero dare come risultato ben 850 mila pezzi, rispetto agli 830 mila previsti solo la scorsa primavera. Per 20 mila ci sono stati ritardi causati dagli scioperi a sostegno di Augustin Breda, il delegato licenziato per un uso della legge 104 ritenuto improprio dall’azienda. Sono arrivati a Susegana trasfertisti dall’Electrolux di Solaro, in Lombardia, e con un supplemento di volontari c’è stato un parziale recupero. Da oggi tutti ad 8 ore, su 2 turni: stabilimento sarà a pieno regime, la solidarietà (2 ore al giorno) è solo un ricordo. Ma proprio per le nuove commesse i delegati Rsu hanno sollecitato l’azienda a completare gli organici con almeno un centinaio di assunzioni. Seppur con il contagocce, nuovi posti si stanno materializzando nelle ditte del legno e perfino in qualche realtà delle costruzioni.

A tirare sono soprattutto vetrerie e aziende della plastica, oltre l’agroalimentare.

«La provincia di Treviso è prima in Italia nell’export dei mobili. E vista la graduale stabilizzazione dei mobilifici rimasti attivi», anticipa Federico Salvatore, della segreteria nazionale Filca, «presto apriremo una trattativa con le parti imprenditoriali per applicare la parte del contratto da mesi ferma; i temi della contrattazione di secondo livello, specie quelli sulle nuove forme di partecipazione aziendale»

Salvatore fa sapere che il sindacato si farà avanti soprattutto con la presidente di Unindustria, Maria Cristina Piovesana, non soltanto per il suo ruolo associativo, ma anche perché gestisce una delle aziende del mobile più performanti della Marca, la Alf Group. «Conosciamo ed apprezziamo la presidente Piovesana per la sua lungimiranza nelle relazioni industriali», puntualizza

 

Salvatore,« riteniamo possa giocare un ruolo strategico, sin dalla propria azienda, per concretizzare quanto di innovativo prevede il contratto del settore". Più ripresa, dunque, più partecipazione dei lavoratori ai risultati della crescita.

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